Belluno
(B.D.V.) “La lunga via delle Dolomiti” è
il valore aggiunto di una zona che vive di turismo, è
un percorso ciclabile di grande pregio, lungo 53 chilometri,
che unisce Calalzo, capolinea della ferrovia, a Cimabanche-Carbonin,
verso Dobbiaco; è stato inaugurato ieri, sul piazzale
della piccola ex stazione di Vodo, in valle del Boite, dal
presidente della Regione Giancarlo Galan, con l’assessore
Renato Chisso e progettisti, sindaci, amministratori. Il percorso
occupa una posizione geografica tra Cadore, ampezzano e Pusteria,
da sempre corridoio di transito tra centro Europa e area adriatica;
è un tracciato di elevatissimo valore ambientale, per
la bellezza paesaggistica delle valli e delle cime dolomitiche
e per i numerosi motivi di interesse storico, artistico e
architettonico.
Il governatore Galan ha sottolineato che con la pista è
stata completamente valorizzata l’ex ferrovia delle
Dolomiti, grazie alla quale il notevole dislivello tra Calalzo
e Cimabanche (più di 700 m.) viene superato con pendenze
minime, privilegio assai raro nell’arco alpino. Ciò
rende praticabile l’itinerario a tutti. C’è
ancora qualche neo da correggere (più sicurezza nel
superamento di Cortina; maggior collaborazione di Trenitalia
con i ciclisti; eccessiva coabitazione, in qualche paese,
tra ciclisti e pedoni) ma la “lunga via” è
una realtà. Da consegnare a chi ama la bici. Tanto
è vero che Galan, Chisso e altre autorità, finita
la cerimonia, hanno inforcato la bici e sono spariti verso
Calalzo. |