Vodo
Gran bella opera, la "Lunga via delle Dolomiti",
ma con gravi lacune, proprio nel tratto centrale, proprio
nel punto che dovrebbe essere invece il principale motivo
di attrazione: la conca d’Ampezzo, l’attraversamento
di Cortina. Una situazione ben nota agli appassionati, da
tempo, denunciata dai siti Internet e dalle pubblicazioni
che si occupano di cicloturismo. Una pecca che è stata
sottolineata ieri, durante l’inaugurazione delle opere
realizzate in Cadore, fra Vodo e Valle.
«Questa è una delle più belle ciclabili
d’Italia – sostiene Bortolo Calligaro, dell’associazione
Amici della bicicletta – e finalmente vediamo completato
un tratto fondamentale, dove è stato fatto anche più
di quanto pensavamo, dopo le nostre continue sollecitazioni
agli amministratori. Adesso resta da completare un piccolo
tratto nel territorio del Comune di Cortina. Inoltre ci sarà
molto da fare, in futuro, perché una struttura di questo
genere abbia la notorietà e la frequentazione che merita,
per la bellezza del paesaggio e del percorso. Si dovrà
pensare a varie sistemazioni, collocare delle tabelle, dare
informazione, soprattutto curare la sicurezza, perché
per lunghi tratti la sede è promiscua, le biciclette
viaggiano fra le auto, con i pedoni. E poi ci sono tante strade
che la intersecano, e tutte hanno la precedenza sulla ciclabile,
anche se sono strade di secondaria importanza».
Le intersezioni sono ben quindici, nel solo territorio di
Cortina, con due attraversamenti di strade di grande comunicazione:
la 48 delle Dolomiti vicino alla stazione, all’Hotel
Cornelio, e la 51 di Alemagna in località Riva.
Se a San Vito, a Vodo e a Valle sono stati costruiti tre sottopassi
alla statale, a Cortina i ciclisti rischiano ogni giorno di
essere arrotati, lungo un rettilineo dove gli automezzi corrono
spesso troppo veloci, per la dinamica del traffico.
Poi manca del tutto il tratto a sud del bivio di Pian da Lago,
lungo la frazione di Acquabona, sino oltre la frana, a meno
di avventurarsi in tortuosi itinerari sterrati, fra i boschi,
i campi e, da oltre un anno, un cantiere edile.
«Ci mancano gli ultimi 500 metri, a Cortina –
ammette l’assessore regionale alla mobilità Renato
Chisso – ma intanto godiamoci questa bellissima realizzazione,
che è una grande attrazione per il turismo. Quegli
ultimi 500 metri, che sono l’1% dei 50 chilometri che
inauguriamo oggi, saranno completati nell’arco del prossimo
anno».
Gli fa eco Giancarlo Galan, il governatore del Veneto, salito
a Vodo per il taglio del nastro della ciclabile, che taglia
corto, con una battuta: «Eh, ma non si è mai
contenti! Stiamo inaugurando la pista ciclabile più
bella d’Europa, senza possibilità di confronto,
e ci si sofferma sull’unico neo. Anche Marylin Monroe
avrà avuto di certo qualche difetto, nel fisico, ma
quanto sarebbe stato bello, averla».
Marco Dibona |