Venezia
Bocciati in tema di piste ciclabili, ma anche per numero di
metri quadri verdi destinati alla popolazione. Il Veneto che
si muove e che si lamenta quotidianamente del traffico, della
mancanza di metropolitane di superficie, nell'ambito dell'udo
delle due ruote non svetta: anche se una precisazione risulta
quanto meno doverosa: se le piste ciclabili e le aree verdi
fruibili sono poche, anche la voglia di pedalare non è
da meno: pochi veneti infatti ammettono di spostarsi per lavoro
o per andare a scuola con la bici.
La situazione generale che emerge da un'analisi fatta dall'Arpa
del Veneto non è soddisfacente: la media di piste ciclabili
monitorate in alcuni centri urbani veneti che la Ue ha preso
quale riferimento è di 0,56 metri pro capite, contro
una media europea che si attesta tra 1,5 e 3 metri per abitante.
Certo uno sforzo negli ultimi cinque anni è stato fatto
ed è evidente: la regione Veneto si è infatti
impegnata con un Piano per potenziare la rete di strade destinate
alle due ruote. Rispetto ai dati dei 2001 il miglioramento
è notevole e generalizzato e conferma il trend positivo
in atto da alcuni anni su tutto il territorio nazionale, che
vede Veneto e Friuli Venezia Giulia fra le regioni che stanno
cercando di colmare con più velocità il divario
che ci divide dall'Europa.
Per circa un terzo dei comuni che sono stati paragonati ad
amministrazioni di altri paesi europei omologhe per dimensioni,
la disponibilità di piste ciclabili per abitante in
cinque anni è cresciuta di oltre il 100\%. I maggiori
miglioramenti sono stati registrati a Verona, Arzignano in
provincia di Vicenza, Padova e Conegliano e in parte sono
da attribuirsi ad un calo della popolazione. In molte aree
invece è rimasta sostanzialmente stabile, ma ci sono
anche città, come Arzignano ad esempio, dove è
addirittura lievitata in cinque anni del 10\%.
La palma della "città in bicicletta" spetta
a Padova con un'estensione di piste ciclabili di 88 chilometri,
seguita da Verona con 53 e Venezia con 52, ma se si valuta
la disponibilità pro capite questi capoluoghi scendono
nelle posizioni centrali della graduatoria, mentre i valori
più alti si registrano a Martellago, in provincia di
Venezia, Selvazzano, in provincia di Padova e Conegliano.
I dati sono abbastanza omogenei e variano tra 0,1 e 0,8 metri
per abitante, con un valore medio di 0,38 metri per abitante.
Ma se la disponibilità di piste ciclabili non è
delle migliori, anche le aree pedonali scarseggiano. In testa
ai comuni virtuosi in questi ultimi cinque anni si è
saldamente posizionata Treviso, ma anche Valdagno in provincia
di Vicenza vanta una buona situazione, anche se siamo lontani
dalla media europea di aree in cui è vietato l'uso
della macchina che è di 111 metri quadrati per 100
abitanti.
Naturalmente svetta Venezia che vanta 468 metri quadrati,
grazie alla particolare conformazione del suo territorio che
preclude l'utilizzo di qualsiasi mezzo di trasporto se non
acqueo.Carenti anche le aree verdi che sono usufruibili dai
cittadini, intese come verde attrezzato, come parchi dove
poter girare anche in bicicletta. Lo standard di legge è
stato fissato a 9 metri quadrati per abitante, ma la maggior
parte dei comuni del Veneto non raggiungono queste percentuali.
Tuttavia negli ultimi cinque anni ci sono stati dei sostanziali
miglioramenti: a Verona ad esempio la superficie verde è
stata aumentata del 350 per cento. Peggioramenti invece per
Bassano, Belluno e San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona,
probabilmente legati all'aumento della popolazione al quale
non è però seguita la crescita degli spazi erbosi
fruibili dai cittadini. Insomma, il Nordest verde sta cercando
di raggiungere l'Europa, anche se il divario è ancora
elevato, ma in questi ultimi cinque anni gli sforzi ssoprattutto
dei capoluoghi sono stati davvero elevati.
Daniela Boresi
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