Musile
(f.c.) Sono ancora gravi le condizioni della bambina di 7
anni investita, con il fratellino di 9 anni, poco dopo essere
uscita di casa.
S.J. si trova ricoverata in prognosi riservata all’Ospedale
dell’Angelo di Mestre, ma non dovrebbe più essere
in pericolo di vita; il maschietto si trova, invece, ricoverato
al nosocomio cittadino di San Donà di Piave e ne avrà
per trenta giorni.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 19 di mercoledì
sera, all’imbocco del sottopasso di via Bosco, nella
località di Croce.
Il limite è di 30 chilometri all’ora e di sera
è bene illuminato. Dal lato delle scuole elementari
si trova una abitazione, situata nei pressi del vecchio passaggio
a livello; di fatto è a ridosso dell’imbocco,
anche se c’è una piccola via che va percorsa
per arrivare a casa. Ed è proprio qui che abitano i
due bambini, assieme ad altre famiglie, unite tra loro da
un vincolo di parentela. Sono le 19.15. Dal sottopasso sopraggiunge
un’auto, una Fiat 600 condotta da una signora di 52
anni residente a Fossalta di Piave. Per cause in corso di
accertamento da parte del Nucleo Radiomobile della Compagnia
dei Carabinieri di San Donà, il mezzo ha travolto i
due bambini mentre stavano probabilmente attraversando la
strada. Un urto violento che ha scaraventato i due a terra.
Dato l’allarme, sul posto è intervenuto il Suem
dell’ospedale di San Donà; la più grave
è apparsa subito la bimba, trasferita in serata, con
eliambulanza, al nosocomio di Mestre, dove si trova ricoverata
in prognosi riservata. La notizia del grave incidente ha fatto
subito il giro del paese; ieri, soprattutto tra i genitori,
non si parlava d’altro. C’è apprensione
per le condizioni della bambina, la più colpita da
questo incidente. “Quello che posso dire come assessore
– ha detto il titolare del referato alla viabilità
di Musile, Alberto Teso – è che il sottopasso
è in condizioni di sicurezza, anche con una adeguata
illuminazione serale. Come genitore sono anch’io vicino
alla famiglia, sperando che i due bambini, soprattutto la
femminuccia rimasta gravemente ferita, si possano riprendere
quanto prima”.
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