Mercoledì, 17 Giugno 2009
SAN DONÀ DI PIAVE I percorsi protetti dedicati alle "due ruote" spesso sono utilizzate anche dai pedoni, generando una non facile commistione di utenze
«Troppa severità dei vigili urbani contro i ciclisti»
L’associazione Vivilabici protesta per il giro di vite dell’Amministrazione verso chi non utilizza le apposite piste.

San Donà di Piave
Multe ai ciclisti: la rigida applicazione della normativa non risolve il problema della sicurezza. A intervenire, in modo critico ma anche costruttivo, sulla scelta della Polizia Locale di sanzionare tutti i ciclisti che non utilizzano la pista ciclabile dove questa esiste è l’associazione Vivilabici, una delle più importanti realtà del territorio a tutela di chi va in bici.
«Con l’eccezione di qualche brevissimo tratto – spiega il presidente Gianni Murer – le piste sono ciclopedonali e non ciclabili. Sono cioè riservate sia ai pedoni che ai ciclisti senza alcuna linea di separazione tra le due diverse utenze. In alcuni casi, vedi ad esempio la pista di via Nazario Sauro, vi sono delle impronte di piedi sparse qua e là che creano ancora più confusione e costringono il ciclista che diligentemente percorre questa pista a procedere con uno slalom tra pedoni che si spostano da un lato all’altro senza preavviso. Il bravo ciclista quindi senza volerlo arriva spesso alle spalle del pedone creando situazioni di pericolo».
Perplessità anche per chi utilizza i marciapiedi: «I ciclisti sono spesso costretti a utilizzare i marciapiedi per tutelare la propria incolumità». Ed elenca, in una lettera inviata anche al sindaco Francesca Zaccariotto ed al comandante Danila Sellan, tutte le situazioni più a rischio.
«In linea di principio siamo tutti d'accordo che laddove ci sono le piste bisogna usarle ed è per questo che noi chiediamo che vengano collegate fra di loro, però molto spesso non è così. Il Comune ha fatto tanto per quel che riguarda la ciclabilità, ma si deve rendere conto che siamo solo agli inizi di un lavoro che poteva e può essere fatto meglio e che richiede ancora tanti interventi». «La pista ciclabile è utile, deve essere ‘a norma’ e deve essere utilizzata dal ciclista quando c’è ma è anche inefficace per la sicurezza se non accompagnata da interventi che riguardano la moderazione del traffico motorizzato. Noi abbiamo più volte offerto la nostra collaborazione all’assessore Giansilvio Contarin e dobbiamo riconoscere che alcuni nostri suggerimenti in tema di sicurezza di piste ciclabili sono stati recepiti, ma manca ancora una strategia globale: ogni volta che abbiamo posto il problema ci è stato risposto di attendere la definizione del piano urbano del traffico».
Fabrizio Cibin