San Donà
Quando sono stati fermati ed i vigili hanno iniziato a scrivere
la multa non ci volevano credere. La contravvenzione, 36 euro
a testa, era proprio rivolta a loro, due che usavano la bici
per spostarsi da una parte all’altra della città.
Eppure era tutto vero ed in qualche modo i due passeranno
alla storia, loro malgrado, per essere i primi ciclisti ad
essere stati multati. Motivo: non usavano la pista ciclabile.
Applicato, dunque, alla lettera l’articolo 182 del codice
della strada che prevede, qualora le strade siano dotata anche
di piste ciclabili, l’obbligatorietà del loro
uso da parte dei ciclisti. «Purtroppo – spiega
il comandante della Polizia Locale, Danila Sellan –
dopo molti mesi di informazione alla cittadinanza volta a
far conoscere agli utenti i vantaggi in termini di sicurezza
derivanti dal corretto utilizzo di questi nuove strutture
viarie, sia per chi usa la bici, sia per la circolazione veicolare
in genere, si è dovuti ricorrere alle sanzioni pecuniarie.
Lo scopo è dunque quello di spostare il traffico dei
cosiddetti utenti deboli quali sono i ciclisti, specie se
anziani e bambini, dalla strada alle piste ciclabili e ciclopedonali
progettate e realizzate sia per garantire maggiore sicurezza,
sia per favorire e promuovere un elevato grado di mobilità
ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore
specie nelle aree urbane». Il comandante ha riferito
di avere fatto molto lavoro di prevenzione, con pattugliamenti
specifici delle strade, ma a quanto pare la cosa non è
bastata. E così, ecco le prime multe, in un servizio
congiunto di pattuglia stradale con i vigili di Musile. Un
giovane ciclista stava percorrendo il sottopasso di via Noventa,
mentre un altro uomo stava transitando lungo via Sauro, anche
questa dotata di pista ciclabile. Inutili le proteste e i
tentativi di giustificarsi: a entrambi la multa da 36 euro.
E parallelamente il Comandante ha deciso di dare un giro di
vite anche agli indisciplinati, ed a volte maleducati, ciclisti
che utilizzano i marciapiedi e i sottoportici. «Sempre
nell’intento di garantire una maggiore sicurezza degli
utenti e incentivare il corretto utilizzo della strada da
parte di tutte le categorie che ne fanno uso, (non solo automobilisti
e ciclisti quindi, ma anche pedoni ) il personale di Polizia
locale è impegnato nel far osservare ai ciclisti il
divieto di circolazione sui marciapiedi che, si ricorda, è
sanzionato dal codice della strada. Accade infatti spesso,
in particolar modo in centro città, che i pedoni si
vedano costretti a bruschi e repentini spostamenti per evitare
ciclisti che in molti casi, non usando il minimo buonsenso
e la necessaria prudenza, scambiano i marciapiedi per velodromi».
E dire che l’ex assessore alla viabilità, Giuseppe
Muzzupappa, stava per ideare una nuova circolazione: i marciapiedi
dei sottoportici divisi in due, da una parte i pedoni, dall’altra
i ciclisti.
F.Cib.
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