Lo scavo del canale Piavon conserverà
i "segni della storia". Una scelta progettuale messa
a punto dal Consorzio di bonifica che riempie di soddisfazione
il circolo di Legambiente del Veneto orientale, preoccupato
però per il ritardo dell’inizio dei lavori.
«Abbiamo espresso soddisfazione ai tecnici - spiega
Maurizio Billotto di Legambiente - per la decisione di conservare
i segni della storia e contemporaneamente abbiamo chiesto
delle modifiche. Due sono state le richieste: la conservazione
di alcune delle scalette che, poste sulla riva destra, venivano
utilizzate per scendere dalle rive e, principalmente, lavare
i panni nelle acque del Piavon e la conservazione del bacino
dello zuccherificio. Lo storico stabilimento, ora chiuso,
fino agli anni ’60 era rifornito di barbabietole e altre
merci anche con barconi che, risalendo la litoranea veneta,
arrivavano fino al porto del Piavon posto davanti allo zuccherificio».
«Contemporaneamente - continua Billotto - abbiamo dovuto
prendere atto del ritardo nell’inizio dei lavori programmati
prima a dicembre poi a gennaio e a tutt’oggi non ancora
iniziati. C’è preoccupazione che si sia gettato
al vento l’occasione di utilizzare, per lo scavo, una
stagione invernale straordinariamente siccitosa che avrebbe
consentito di portare a termine i lavori in tempo breve». |